Il paragurismo dell’opposizione che imbroglia sui numeri del voto
Nel vortice del dibattito politico, tra numeri gonfiati e dichiarazioni sorprendenti, emerge un quadro inquietante di percezione e realtà. La sfida è distinguere verità e illusione, ascoltare le voci autentiche e mettere in discussione i dati ufficiali. In questo scenario complesso, la domanda cruciale rimane: quanto possiamo fidarci delle cifre che ci vengono presentate? È tempo di fare chiarezza e tornare alla sostanza delle cose.
Al direttore - Ma in Italia non eravamo 60 milioni di allenatori della Nazionale? Giuseppe De Filippi Temo siano tutti momentaneamente impegnati a tenere lezioni all’università su come essere finalisti di uno Slam alle prese con tre match point. Al direttore - Aveva ragione Pietro Nenni: piazze piene urne vuote. Giuliano Cazzola Il punto poi è, di fronte alle urne non vuote ma non così piene come ci si aspettava, quantomeno di non imbrogliare con i numeri. Un dettaglio sfizioso. Avete fatto caso che il centrosinistra, in queste ore, sta scommettendo tutto, per non dover ammettere di aver perso la sfida dei referendum, su numeri spericolati? Il primo numero spericolato è quello usato da Giuseppe Conte, che di fatto ha arruolato tutti coloro che hanno ritirato la scheda ai referendum, anche le schede bianche, anche quelle nulle, anche i voti contrari, tra coloro che hanno voluto mandare un messaggio al governo (“non si possono ignorare 15 milioni di elettori”). 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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