I docenti interrogano come nel 1890 | Se fosse così avremmo il 90% dei bocciati anziché dei promossi il problema non sono i docenti ma i nativi digitali

Una semplice frase ha acceso un dibattito acceso e acceso tra docenti e genitori: “i docenti interrogano come nel 1890”. Una provocazione che mette in discussione metodi ormai obsoleti, sottolineando come il problema non siano i docenti, ma le sfide dei nativi digitali. È arrivato il momento di innovare l’approccio scolastico per rispondere alle esigenze del XXI secolo e garantire un percorso educativo più efficace e meno ansiogeno.

È bastata una frase, provocatoria quanto basta, per scatenare un dibattito acceso tra docenti e non solo: “I docenti interrogano nel 2025 come nel 1890. Così sono inefficaci e generano ansia”. La dichiarazione ha toccato, evidentemente, un nervo scoperto del mondo scolastico e i commenti online hanno mostrato quanto il tema sia sentito e quanto divida. L'articolo . 🔗 Leggi su Orizzontescuola.it

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Interrogazioni, un rito fuori tempo massimo? Su Facebook è dibattito: “I docenti interrogano nel 2025 come nel 1890. Così sono inefficaci e generano ansia”. Come cambiare la valutazione? - Nel 2025, le interrogazioni scolastiche restano un rito anacronistico, ancora associate a ansia e insuccesso nonostante i cambiamenti educativi.

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I docenti interrogano come nel 1890: Se fosse così, avremmo il 90% dei bocciati anziché dei promossi, il problema non sono i docenti, ma i nativi digitali.

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