Discriminata perché donna | il ricorso di una giudice contro il Csm Che deve fare marcia indietro sulla nomina
Per la prima volta nella storia della magistratura italiana, una giudice avvia un ricorso al Tar contro il CSM, denunciando discriminazioni di genere nella nomina ai ruoli direttivi. Monica Velletti, esperta in diritto di famiglia, si schiera contro un sistema che, dal 2023, ha favorito gli uomini con una sproporzione di 139 a 58 posti. È ora di affrontare e superare questo squilibrio per garantire pari opportunità e meritocrazia nel nostro sistema giudiziario.
Per la prima volta la storia della magistratura registra il ricorso al Tar contro il Csm di una giudice, la super esperta in diritto di famiglia Monica Velletti, che protesta per essere stata discriminata per il posto di presidente del Tribunale di Treviso proprio in quanto donna. Produce le statistiche e dimostra come, da quando si è insediato nel 2023, l’attuale Csm su 197 posti direttivi ne ha attribuiti 139 agli uomini e 58 alle donne, solo il 29%. E stima che per raggiungere un’effettiva parità bisognerebbe aspettare ancora ben 53 anni. Di numeri ne troveremo ancora in questa storia. Ma prima dobbiamo guardare chi sono i protagonisti e in quale città si scatena la guerra per il posto di presidente del Tribunale. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it
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