Davvero stiamo cucinando crocchette per umani?
Diciamocelo: ormai la linea tra cibo per animali e per esseri umani si fa sottile, anzi, quasi inesistente. Dai pasti pronti ultra processati alle crocchette, il confine si dissolve in un mix di proteine monocellulari e sostanze arricchite, evocando scene di un futuro distopico o semplicemente la ciotola del nostro fedele amico a quattro zampe. Ma davvero stiamo pensando di nutrirci di “mangime per umani”? La risposta potrebbe sorprenderci...
Il riferimento potrebbe essere idealmente la pappa informe che viene mangiata dall’equipaggio del Nabucodonosor nel primo “Matrix”, un mix anonimo e un po’ ripugnante di proteine monocellulari arricchite con aminoacidi, vitamine e minerali. O anche, banalmente, la ciotola del proprio cane. Fatto è che sui social ultimamente ci si interroga seriamente sulla possibilitĂ di nutrirsi di “mangime per umani”, intendendo un unico cibo che contenga tutto il necessario per la sussistenza. C’è chi suggerisce l’ edamame, fagioli di soia molto usati in Giappone e particolarmente ricchi di principi nutritivi, chi una dieta di patate (ma potrebbe alla lunga dare alcune carenze, ammette), chi propone una ricetta di crocchette da usare in viaggio e giĂ sperimentata, a base di noci, parmigiano, basilico, spinaci, datteri e proteine di soia. 🔗 Leggi su Linkiesta.it
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