Io venezuelano lavoravo da anni in Massachusetts e ora sono recluso in una cella con altri quattro

La drammatica parabola di un uomo venezuelano, costretto a vivere un incubo nel cuore del Massachusetts, riflette la complessità e le tensioni delle politiche migratorie americane. Dall’arresto alle successive detenzioni, ogni fase segna un passaggio drammatico nel suo percorso di speranza e paura. La sua storia è un potente esempio di come le decisioni politiche possano trasformare vite in un labirinto di incertezza e resistenza, lasciando aperta la domanda: fino a quando si tollererà questa ingiustizia?

Prima incastrati dagli agenti, poi spediti al centro di detenzione di Burlington e infine nel penitenziario della contea di Plymouth. Nello Stato del Massachusetts l’inferno delle deportazioni è scandito da più fasi da quando il presidente Usa Donald Trump ha dato il via alle deportazioni di oltre 140mila migranti. In elenco l’invocazione dell’ Alien enemy act del 1798, la revoca dello Status di protezione temporanea e dell’Humanitarian parole e il divieto di entrata ai cittadini provenienti da dodici Paesi – tra cui Afghanistan, Haiti e Sudan – in un braccio di ferro con giudici e opinione pubblica ora sfociato nelle recenti proteste a Los Angeles, dove il tycoon ha dispiegato 2mila agenti della Guardia nazionale. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it

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“Io, venezuelano, lavoravo da anni in Massachusetts e ora sono recluso in una cella con altri…; Venezuela chiede agli Usa la restituzione di una bimba di 2 anni; Trump: I dazi porteranno miliardi e lavoro. In arrivo quelli su alluminio e farmaci.

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