Il referendum e le cause perse degli intellettuali di sinistra | pubblicità per sé stessi o jella?

Il panorama politico italiano è spesso teatro di scontri tra le diverse anime della società, ma quando si tratta di referendum, gli intellettuali di sinistra sembrano avere un record di sconfitte da record. Tra annunci e crociate, i loro appelli si sono spesso rivelati inefficaci, lasciando spazio a riflessioni sulla loro reale influenza e sulle dinamiche culturali che li circondano. Ma cosa si cela dietro queste sconfitte ricorrenti?

O sono sfortunati, o fanno pubblicità, oppure portano jella. Ancora una volta, e stavolta sui referendum, gli “intellettuali” radical chic della sinistra, che si schierano, firmano manifesti e lanciano crociate, hanno perso. Un elenco lungo e ricco di nomi noti. Il referendum e gli appelli dei soliti noti. Sono stati tanti, come d’abitudine, i volti noti schieratisi apertamente a favore della campagna referendaria. Da Alessandro Gassmann a Geppi Cucciari, dal cantante Mahmood a Serena Dandini, da Zerocalcare fino a Brunori Sas (nella foto). Tutti insieme appassionatamente, tutti sonoramente sconfitti. 🔗 Leggi su Secoloditalia.it

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Referendum, l’appello di professori, intellettuali e scrittori: “Andate a votare” - Il mondo della cultura si mobilita con forza per i referendum dell’8 e 9 giugno, con un appello condiviso da professori, intellettuali e scrittori: “Andate a votare”.

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