Amo gli astensionisti

Amo gli astensionisti. Non sono fanatici, ma individui che scelgono di non intrupparsi, di vivere e lasciare vivere senza gridare né agitare bandiere. Oltre all’astensionismo elettorale, oggi apprezzo anche quello fiscale, come descritto da Ermanno Cavazzoni in “Il pensatore…”. In un mondo di attivisti urlanti, forse la vera forza sta nel saper scegliere il silenzio consapevole e rispettoso delle proprie convinzioni.

, gli astensionisti non sono dei fanatici, l’astensionista è il contrario dell’attivista, è una persona che non si intruppa, che non grida, che non ti tirerà mai il manico di una bandiera sulla testa, che vive e lascia vivere. Oltre all’astensionismo elettorale oggi apprezzo anche l’astensionismo fiscale così come viene descritto, paradossalmente ma non troppo, surrealmente ma chissà, da Ermanno Cavazzoni in “Il pensatore solitario” (Quodlibet): “Se la Germania nazista fosse stato un paese di evasori fiscali lo stato avrebbe fatto fatica a trovare i soldi per riarmarsi. Hitler avrebbe potuto sbraitare quanto voleva sulla missione storica della Germania; se la popolazione fosse stata di evasori fiscali, e non di cittadini coscienziosi che pensano che il bene di tutti è anche il loro bene, il nazismo andava poco lontano. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it

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