Sinner perché mio papà non è qui a Parigi Lezione al mondo

la sua straordinaria resilienza e passione, trasformando ogni sconfitta in una lezione di vita e di sport. In un mondo che corre veloce, Sinner si dimostra un esempio di tenacia e determinazione, pronto a riscrivere il suo destino e a conquistare nuovi traguardi. La sua storia è solo all’inizio: un’icona destinata a lasciare un’impronta indelebile nel tennis mondiale.

La mano è ferma, anche dopo 6 ore di battaglia all'ultimo colpo. Il volto solo apparentemente sereno, perché dentro anche Jannik Sinner è una tempesta di emozioni. Al centro del campo, subito dopo aver perso la finale del Roland Garros più lunga di sempre ed entrata già di diritto nel novero ristretto dei più grandi match di tennis della storia (con la rivalità con Carlos Alcaraz destinata a segnare una generazione), il 24enne altoatesino mostra un po' di orgoglio, sovrastato come logico dalla enorme delusione per un match in cui partiva da sfavorito sulla terra rossa, pur essendo numero 1 al mondo, giocato alla grande per quasi tutta la durata e segnato irrimediabilmente dall'aver sciupato due set di vantaggio e 3 match point. 🔗 Leggi su Liberoquotidiano.it

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Sinner va in crisi alla domanda su Papa Leone XIV: “Perché mi dovete mettere in difficoltà?” - In una conferenza stampa post-match, Jannik Sinner ha vissuto un momento di imbarazzo quando un giornalista gli ha posto una domanda riguardante il nuovo Papa Leone XIV, Robert Francis Prevost.

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