L’Irpinia senza rotaie | abbandonata due volte
L’Irpinia senza rotaie: un viaggio tra abbandono e memoria. Dopo 133 anni di storia, la stazione di Avellino ormai giace silenziosa, avvolta dall’erba che cresce tra i binari morti. Un tempo crocevia di vite e speranze, oggi simbolo di un passato che fatica a trovare un futuro. Tra ricordi e rassegnazione, scopriamo come il tempo abbia trasformato questa pietra miliare in un vuoto palpabile, lasciando emergere il desiderio di rinascita.
Tempo di lettura: 2 minuti Sui binari morti della stazione di Avellino cresce ormai l’erba. Nessun treno, nessun fischio in lontananza. Solo silenzio. Dopo 133 anni di storia, nel 2012 si chiudeva il sipario su una delle stazioni simbolo dell’Irpinia. L’ultimo a credere che ci fosse ancora un futuro era stato Armando, il barbiere. Apriva il suo salone anche la domenica, per i pochi clienti affezionati. Intorno a lui, la desolazione. Il bigliettaio e il capostazione di Trenitalia restavano in servizio, ma passavano le giornate leggendo il giornale, tra muri scrostati e pensiline deserte. Sulla bacheca, un messaggio beffardo: “Orari non validi”. 🔗 Leggi su Anteprima24.it
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