La resa di Cantù via libera alla moschea | un sindaco leghista firma il provvedimento
Dopo oltre un decennio di opposizione, Cantù finalmente apre le sue porte alla libertà religiosa, concedendo all’associazione Assalam il diritto di pregare in un capannone di via Milano. La decisione, firmata dal sindaco leghista, segna una svolta significativa in una città che per anni ha resistito all’idea di una moschea. È il momento di guardare avanti, superando i pregiudizi e abbracciando la diversità culturale.
Cantù (Como) – Una decisione che ha il sapore di una resa quella del Comune di Cantù che dopo undici anni obtorto collo ha dovuto riconoscere all’associazione culturale Assalam la possibilità di pregare, e quindi trasformare in un luogo di culto, l’interno del capannone di via Milano ormai da tre lustri sede del sodalizio. Così dopo anni spesi a dire “mai la moschea a Cantù”, soprattutto da parte della Lega che aveva inserito il proposito anche nel programma elettorale, per ironia della sorte è toccato proprio a un sindaco del Carroccio firmare il provvedimento che riconosce alla comunità islamica il diritto di utilizzare il grande capannone nella zona artigianale della città anche per pregare. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it
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