La piazzata di un’opposizione che baratta sui diritti per una spallata…che non c’è
Ma la realtà ha presto smascherato le loro illusioni: la piazzata di un’opposizione che baratta diritti per una falsa spallata si dissolve nel nulla. Tre settimane fa si sognavano il grande salto, ma ora scoprono che le vittorie locali non bastano a cambiare il quadro nazionale. La vera partita si gioca sul serio, e i giochi di prestigio non ingannano più nessuno. La pazienza degli italiani sta per finire.
Tre settimane fa, fantasticando su un presunto isolamento internazionale dell’Italia, stilavano già la lista dei ministri. Quella dopo, gasati per le vittorie nei comuni di Genova e Ravenna (il solito vizio della sinistra di fare di ogni “rione” l’Ohio italiano), erano convinti di essere pronti per la grande spallata. In questa ultima settimana, a proposito dei referendum su Jobs Act e cittadinanza, sono arrivati a toccare vette altissime propagandando a più non posso il neo-ossimoro orwelliano: la sconfitta è vittoria. Il quorum del 50% più uno? Sciocchezze, ha assicurato il dioscuro della segretaria del Nazareno Francesco Boccia, ciò che conta è portare un elettore in più dei 12 milioni e trecentomila che hanno votato centrodestra. 🔗 Leggi su Secoloditalia.it
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