GOODBYE HOTEL di Michael Bible | recensione

In "Goodbye Hotel" di Michael Bible, la narrazione si tinge di magia e introspezione, trasportandoci in un mondo dove amore, tempo e spazio si mescolano in un'armonia surreale. Ambientato tra le strade di New York e una tranquilla cittadina del North Carolina, il romanzo svela un intreccio affascinante tra le vite di Eleanor, François e due tartarughe. Una storia che invita a riflettere sulla possibilità di trovare un senso anche nei luoghi più inaspettati.

L’autore statunitense Michael Bible torna in libreria con il suo ultimo romanzo Goodbye Hotel, edito da Adelphi. In una piccola cittadina del North Carolina, la storia d’amore tra Eleanor e François s’intreccia con la vita di due tartarughe, in un tempo e spazio in cui tutte le cose possibili possono esistere contemporaneamente. Trama. New York. François ha piĂą di quarant’anni e, dopo una vita a girovagare per il paese, decide di fermarsi definitivamente al Goodbye hotel, considerato l’ultimo rifugio per chi non vuole piĂą vivere nel mondo. Durante una notte nevosa, François decide di scrivere una specie di testamento, per raccontare quanto accaduto una notte d’estate di venticinque anni prima. 🔗 Leggi su Nerdpool.it

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