Corea del Sud perché la voce delle donne rischia di rimanere inascoltata

In un’epoca di rivoluzioni silenziose e battaglie emblematiche, la Corea del Sud si trova in prima linea, dove le voci delle donne rischiano spesso di rimanere inascoltate. Dalla notte gelida di dicembre 2024 alle celebrazioni estive di giugno 2025, la lotta per i diritti e la democrazia si intreccia con il cuore pulsante di una nazione in trasformazione. In sei mesi, tutto può cambiare, anche il volto di un Paese diviso e resiliente.

Notte tra il 3 e il 4 dicembre 2024. Nel gelo di Seul, migliaia di persone sfidano l’esercito per consentire il voto dell’Assemblea nazionale con la richiesta di revoca della legge marziale imposta da Yoon Suk-yeol. Notte tra il 3 e 4 giugno 2025. Nell’anticipo di estate di Seul, sempre di fronte all’Assemblea nazionale migliaia di persone festeggiano la vittoria di Lee Jae-myung alle elezioni presidenziali. In sei mesi è cambiato tutto, in Corea del Sud, tranne una cosa: tra quelle migliaia di persone ci sono tante, tantissime, donne giovani, anzi giovanissime. Mai come da queste parti, la politica è una questione di genere. 🔗 Leggi su Lettera43.it

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