August Stramm poesia come guerra Traduzione di Stefanie Golisch

Nell’estate del 1914, mentre il mondo si prepara a cambiare per sempre, August Stramm, poeta tedesco di quarant’anni, affronta il suo ultimo anno di vita con una produzione poetica intensa e rivoluzionaria. Tra le sue liriche emergono due temi fondamentali: l’amore e la guerra, che segnano una rottura radicale con le convenzioni poetiche dell’epoca. La traduzione di Stefanie Golisch ci permette di scoprire un poeta che ha saputo catturare l’irruenza di un’epoca tumultuosa, lasciando un’eredità senza tempo.

Quando, nell’estate del 1914, scoppia la Prima guerra mondiale, August Stramm (1874-1915) è un uomo di quarant’anni. Gli rimangono esattamente tredici mesi di vita prima di cadere sul fronte russo, l’ultimo del battaglione da lui comandato. È proprio in quell’ultimo anno di vita che egli compone due volumi di poesia – uno dedicato all’amore, l’altro alla guerra – che segnano una rottura definitiva con ciò che all’epoca si considerava poetico: i buoni sentimenti, le belle parole, le sagge conclusioni. Come se intuisse di non aver molto tempo a disposizione, Stramm percorre la via della modernità con passo accelerato, distruggendo in un brevissimo arco di tempo non solo la sintassi, ma perfino le parole, estraniandole, spezzandole e ricomponendole per dare voce all’orrore della guerra. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it

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