Arsenico e nobili parentele | tra amori veleni e medici dell’epoca
Nel XVI secolo, la storia di Bianca Cappello e Pietro Bonaventuri si intreccia con un intrigante intreccio di amori proibiti, veleni e medici dell’epoca. Aretin, il celebre gazzettiere veneziano, dipingeva con passione questa fuga romantica tra nobili casate e sogni di libertà, svelando un mondo fatto di segreti e tradimenti. Un racconto che ancora oggi affascina, portandoci a scoprire quanto fossero sottili i confini tra amore e pericolo.
Nel XVI secolo, Aretin, gazzettiere veneziano, scriveva con fervore della fuga romantica tra la quindicenne Bianca Cappello, figlia di due delle famiglie più blasonate di Venezia (i Cappello e i Morosini), e un giovane mercante fiorentino, Pietro Bonaventuri. Pietro, abile nel vendere sogni come stoffe pregiate, aveva convinto la giovane Bianca — alta, prosperosa, occhi verdi come la laguna e una fossetta al mento che tradiva innocenza — a fuggire con lui. Alla madre, la dolce Pellegrina (di nome e forse anche di carattere), mostrava invece solo tessuti e buone intenzioni. Giunta a Firenze, Bianca scoprì che la vita da “signora” era in realtà quella di moglie di un semplice mercante di tessuti. 🔗 Leggi su Lortica.it
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