Referendum sul Jobs act Capobianco Conflavoro | Con il Sì perdiamo 80 miliardi di Pil -4% in 10 anni

Il referendum sul Jobs Act del 8-9 giugno mette in discussione il futuro occupazionale dell’Italia, con proiezioni che allarmano: secondo Conflavoro, un sì potrebbe portare a una perdita di 80 miliardi di PIL in dieci anni, aggravando le difficoltà economiche del Paese. Ma qual è la vera posta in gioco? Scopriamo insieme cosa si cela dietro questa scelta cruciale e come potrebbe cambiare il nostro mercato del lavoro.

Secondo Conflavoro, in caso di vittoria del Sì al referendum abrogativo dell’8-9 giugno, i contratti a tempo indeterminato potrebbero aumentare del 5%, ma le assunzioni a termine calerebbero del 20%. “L’Italia rischia un impatto economico annuo tra 16 e 18,5 miliardi di euro, comprensivo di 8 miliardi di perdita di PIL, 6-7,5 miliardi in incentivi e politiche attive per contenere l’emorragia occupazionale, e 2-3 miliardi di maggiori oneri per le imprese”, dichiara  Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro, commentando i dati del Centro Studi dell’associazione, diretto da Sandro Susini. “Al momento, il mercato del lavoro italiano conta circa 2,5 milioni di lavoratori a termine e 16,5 milioni a tempo indeterminato, con una disoccupazione giovanile al 18,4% come media nazionale e che supera il 20% nel Mezzogiorno. 🔗 Leggi su Ildenaro.it

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