Referendum cittadinanza l’odissea di chi è in attesa | Dalla scuola al lavoro costretti ad anni di invisibilità prima di essere riconosciuti
L’odissea di Deepika Salhan è il volto di una generazione in attesa, tra sogni e ostacoli. Arrivata a nove anni a Verona, ha affrontato anni di invisibilità che hanno ostacolato studi e lavoro, prima di essere riconosciuta cittadina italiana nel 2024. La sua storia riflette le sfide di chi, pur vivendo da tempo nel nostro Paese, aspetta ancora il riconoscimento dei propri diritti. È ora di cambiare rotta e garantire un futuro di inclusione e merito.
Prima la ferita, poi l’impegno politico: le due dimensioni s’intrecciano nella storia di Deepika Salhan, classe 1999, arrivata in Italia a soli nove anni, cresciuta a Verona e riconosciuta cittadina italiana nell’aprile 2024, dopo quattro anni di attesa dalla domanda – ha introdotto la pratica a diciott’anni, compiuto il decennio di residenza in Italia – e più di due terzi di vita trascorsi nel Paese. Prima di allora ha perso l’Erasmus, il tirocinio in ambito diplomatico e altre opportunità usufruite invece dai coetanei. “Non se ne esce senza cicatrici”, commenta Salhan a ilfattoquotidiano.it, “il riconoscimento arriva, ma dopo anni di invisibilità, esclusione e criteri stringenti perché si riconosca una condizione che è già nei fatti”. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it
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