Pescara fango sulla polizia ma Riccardo Zappone non è morto per colpa del taser usato dagli agenti

In un contesto di polemiche infuocate, si torna a chiarire l’incidente che ha coinvolto Riccardo Zappone a Pescara. Il giovane 30enne, arrestato dopo una discussione violenta, non è deceduto a causa del taser usato dagli agenti, come diffuso da alcuni ambienti di sinistra. Nonostante le accuse di coperture governative, i responsi ufficiali smontano questa versione, sottolineando che la causa del decesso va ricercata altrove.

Riccardo Zappone, il 30enne che era stato fermato dalla Polizia a Pescara a seguito di una violenta discussione, non è morto a causa del taser che gli agenti avevano utilizzato contro di lui, come da ambienti di sinistra si era detto, accusando il governo di “coprire” l’utilizzo di strumenti di repressione pericolosi. Il giovane, originario di San Giovanni Teatino,  si era sentito male dopo il trasporto in questura e nonostante l’arrivo dei soccorsi del 118 e le manovre di rianimazione eseguite in ospedale, il suo cuore ha smesso di battere. Eppure L’autopsia del medico legale Cristian D’Ovidio, come riportato da Open, ha accertato che che la causa del decesso riguarda  una « sommersione interna emorragica da trauma toracico chiuso », escludendo a priori qualsiasi ruolo del taser. 🔗 Leggi su Secoloditalia.it

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