Ora Ponzio Gravina porterà Acerbi nelle scuole come esempio di fedeltà alla Nazionale
In un gesto sorprendente e carico di simbolismo, Ponzio Gravina ha deciso di portare Acerbi nelle scuole come esempio di fedeltà alla Nazionale, dimostrando che anche nelle tensioni si può trovare un insegnamento. Nessuno si aspettava che il presidente della Federcalcio usasse le lamette del discorso, accogliendo il no di Acerbi con parole di grande diplomazia. E così, tra tatto e prudenza, si apre una riflessione sulla vera essenza dell’appartenenza.
Nessuno si aspettava che davvero Gravina usasse le lamette. Il presidente della Federcalcio ha accolto – i verbi sono tutti pastorali, per assuefazione al contesto – il no di Acerbi alla Nazionale porgendo le altrui guance: “Ognuno di noi sente quello che è il proprio senso di appartenenza”, ha detto premurandosi di “non entrare nel merito delle valutazioni soggettive di Acerbi”. E non sia mai: il ruolo impone tatto, prudenza agonistica, continenza e garbo istituzionale. Tanto è vero nessuno ha assorbito la polemica, sui giornali. Disinnescata, un classico. Ora che anche Kean ha lasciato il ritiro di una Nazionale in decomposizione, la scelta del difensore dell’Inter (uno tramandato ai posteri con la narrazione dei santi, emendandone spigoli e figuracce passate) è ancor più grave. 🔗 Leggi su Ilnapolista.it
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