La vigile uccisa dal comandante i 17 mila messaggi il dente spezzato e la costola incrinata | Incontri sessuali anche in ufficio

una serie di messaggi intensi e contrastanti, che raccontano una relazione complicata fatta di tensione, passione e conflitti. Un intreccio che ha portato a un tragico epilogo, lasciando dietro di sé un giallo ancora tutto da chiarire. La vicenda mette in luce quanto possa essere sottile il confine tra amore e ossessione, e quanto il passato possa ritorcersi contro chi pensa di averlo dimenticato.

Una relazione «tesa», fatta di tira e molla, ma che non si è mai davvero interrotta quella tra la vigile Sofia Stefani e il suo killer Giampiero Gualandi, ex comandante della polizia locale di Anzola, in provincia di Bologna. Sono le stesse chat tra i due a dimostrarlo, un lunghissimo scambio che dal dicembre 2023 al 16 maggio 2024, giorno in cui la 33enne viene raggiunta da un colpo di pistola nell’ufficio dello stesso Gualandi, si compone di 16.861 messaggi. WhatsApp, Viber e Signal sono i mezzi per comunicare. I due, coinvolti in una relazione extraconiugale e legati da un «contratto di sottomissione sessuale», si scrivono, si chiamano, si videochiamano, si inviano immagini esplicite. 🔗 Leggi su Open.online

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