La stretta della Cina sulle terre rare ferma le prime fabbriche di auto in Europa In Italia i fornitori chiedono aiuto al governo
L'industria automobilistica europea, già sotto pressione dai dazi statunitensi, si trova ora di fronte a un nuovo ostacolo: la stretta della Cina sulle esportazioni di terre rare, fondamentali per la produzione di veicoli elettrici e tecnologie avanzate. In Italia, i fornitori chiedono aiuto al governo, preoccupati per i ritardi e le conseguenze sul mercato. Un dilemma che potrebbe cambiare radicalmente il futuro dell’automotive europeo.
Come se i dazi di Donald Trump non fossero già abbastanza, c’è un’altra grana con cui da qualche giorno l’industria automobilistica si ritrova a dover fare i conti: la stretta della Cina sulle esportazioni di terre rare. Le restrizioni all’export introdotte da Pechino risalgono in realtà allo scorso aprile, pochi giorni dopo quel «Liberation Day» in cui gli Stati Uniti hanno annunciato dazi universali praticamente a tutto il resto del mondo. I produttori di auto avevano detto fin da subito che l’impatto delle ritorsioni cinesi avrebbe iniziato a far sentire tutto il proprio peso a partire da giugno. 🔗 Leggi su Open.online
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