Il telecomando di Capaci e il bimbo sciolto nell’acido | storia criminale di Giovanni Brusca il boss tornato libero
Dal telecomando di Capacì al gesto più crudele: la storia di Giovanni Brusca, il boss che ha scatenato una delle pagine più oscure della criminalità italiana. Dopo anni di carcere e libertà vigilata, oggi Brusca torna sotto i riflettori, portando con sé un passato di violenza e vendette spietate. Ma cosa si cela dietro questa figura controversa? La sua vicenda ci invita a riflettere sui limiti della redenzione e sulla lotta contro il male.
Fu lui ad azionare il telecomando per innescare l’ordigno che provocò la strage di Capaci. Fu sempre lui a ordinare lo strangolamento e lo scioglimento nell’acido del piccolo Giuseppe Di Matteo, come vendetta contro il padre pentito. Oggi Giovanni Brusca, storico boss di San Giuseppe Jato, è un uomo completamente libero: uscito dal carcere nel 2021 dopo aver scontato una condanna a 25 anni, ha completato anche i quattro anni di libertà vigilata a cui era stato sottoposto dalla magistratura di Sorveglianza. Chiamato ‘u verru, il porco, o più semplicemente ‘u scannacristiani, lo scanna persone, fu arrestato ad Agrigento il 20 maggio del 1996: ha potuto evitare l’ergastolo grazie alla sua decisione di collaborare con la giustizia, in base alla legge sui pentiti voluta da Giovanni Falcone, il giudice ucciso a Capaci dalla bomba da lui azionata. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it
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Giovanni Brusca libero: azionò il telecomando della strage di Capaci in cui morì Falcone - Giovanni Brusca, il noto criminale coinvolto nella strage di Capaci e responsabile di aver azionato il telecomando che portò alla morte di Giovanni Falcone, è ora libero dopo quattro anni di libertà vigilata.
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Conclusi i 4 anni di libertà vigilata, Giovani Brusca è definitivamente libero: fu responsabile dell’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo (sciolto nell’acido), ma soprattutto azionò il telecomando della strage di Capaci in cui morì Giovanni Falcone Partecipa alla discussione
Giovanni Brusca,il boia di Capaci,il capomafia che azionò il telecomando che innescò l'esplosione il 23 maggio del 1992 in cui morirono Giovanni Falcone,la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta,è libero.A fine maggio sono trascorsi i 4 anni di lib Partecipa alla discussione
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- Mafia, il pentito Riggio: "Non fu Brusca a premere il telecomando a Capaci"
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