Il direttore di Greenpeace Italia Giuseppe Onufrio a TPI | Rischiamo di scomparire ma siamo ancora ostaggio delle industrie fossili e delle armi
In un mondo in cui le minacce ambientali si moltiplicano, Giuseppe Onufrio di Greenpeace Italia lancia un allarme: rischiamo di scomparire se non cambiamo rotta. Ogni anno, miliardi di tonnellate di plastica finiscono nei nostri mari, devastando ecosistemi e vita marina. La Giornata Mondiale dell’Ambiente 2025 ci invita a riflettere e agire. Ma cosa possiamo fare concretamente per invertire questa tendenza? È ora di ripensare il nostro rapporto con la plastica e i sistemi produttivi.
Direttore Onufrio, come denunciato da Greenpeace, ogni anno finisce in mare una quantità pari a 12 milioni di tonnellate di plastica. La Giornata Mondiale dell’Ambiente 2025 è dedicata proprio alla lotta a questo genere di inquinamento: cosa possiamo fare per contrastarlo? «Bisogna ripensare, almeno nella parte più pericolosa, i sistemi produttivi. Una quota di questa plastica, non lontana dal 40 per cento, è usa e getta. La troviamo ovunque perché molto economica, comoda e dotata di tanti altri pregi ma la usiamo per pochissimo tempo. È un materiale pressoché indistruttibile e in questo senso servono politiche di controllo più serie sulle varie sorgenti di queste plastiche». 🔗 Leggi su Tpi.it
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