Giovanni Brusca è libero azionò il telecomando della strage di Capaci Grasso | Capisco la rabbia legge voluta da Falcone
La ritorno di Giovanni Brusca libera riaccende il dibattito sulla giustizia e la memoria delle vittime. A quattro anni dalla fine della libertà vigilata, si riapre la ferita di una delle pagine più nere della storia italiana. È fondamentale riflettere sull’importanza di non dimenticare, affinché la giustizia e la memoria delle vittime continuino a guidarci verso un futuro di legalità e rispetto.
Giovanni Brusca, il boia di Capaci, il capomafia che azionò il telecomando che innescò l'esplosione il 23 maggio del 1992 in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, è libero. A fine maggio sono trascorsi i 4 anni di libertà vigilata impostigli dalla magistratura di sorveglianza, ultimo debito con la giustizia del boss di San Giuseppe Jato che si. 🔗 Leggi su Feedpress.me
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Conclusi i 4 anni di libertà vigilata, Giovani Brusca è definitivamente libero: fu responsabile dell’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo (sciolto nell’acido), ma soprattutto azionò il telecomando della strage di Capaci in cui morì Giovanni Falcone Partecipa alla discussione