Caso Paragon Casarini Caccia e David Yambio intercettati dal governo Conte Ma è stato quello Meloni ad impiegare lo spyware

Una recente relazione del Comitato parlamentare sui servizi segreti svela dettagli sorprendenti sull’uso dello spyware Graphite, prodotto israeliano. Mentre si ipotizzava un coinvolgimento di vari attivisti come Casarini e Caccia, ora si chiarisce che solo loro sono stati effettivamente spiati. Ma la vera svolta riguarda il ruolo di Meloni, che avrebbe impiegato questa tecnologia. La vicenda si arricchisce di inquietanti ambiguità e pone nuove domande sulla privacy e i poteri dello stato.

La relazione del Comitato parlamentare sui servizi segreti a proposito dell’uso del software di spionaggio Graphite – prodotto dalla società israeliana Paragon – pubblicata oggi, 5 giugno sul sito della Camera, fa un po’ di chiarezza su una vicenda che è stata caratterizzata da informazioni frastagliate e da una ridda di conferme e smentite. In estrema sintesi solo Luca Casarini e l’attivista Beppe Caccia sono effettivamente stati spiati dai servizi italiani usando lo spyware Graphite, finito al centro prima di tutto di una serie di scoop giornalistici del quotidiano The Guardian. Come già emerso nei giorni scorsi, il Comitato parlamentare ha avuto conferma che Aise e Aisi hanno avuto un contratto con la società Paragon e che il contratto era destinato a scadere tra fine 2025 e inizio 2026. 🔗 Leggi su Open.online

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