Vi spiego perché l’unico voto sensato è l’astensione Scrive Cazzola
Cazzola lancia una provocazione: «L'unico voto sensato è l'astensione». Un'affermazione che invita a riflettere sul significato del voto in un contesto di referendum controversi. Mentre si discute di cittadinanza e diritti, il tema della sicurezza sul lavoro emerge come un punto cruciale. La vera sfida? Distinguere tra proposte valide e manipolazioni. In un'epoca di crescente disillusione politica, è tempo di riappropriarsi del nostro potere di scelta!
Sui referendum mi vanto di avere le idee chiare. Premetto che non ho dubbi sul quesito che riguarda la cittadinanza, anche se credo che i promotori abbiano sbagliato a mettersi insieme alla compagnia che sostiene i referendum sul lavoro. Il solo di questi ultimi che può essere condivisibile è quello sulla sicurezza del lavoro. I promotori mentono anche su questo quesito perché lasciano intendere che da esso possa venire la responsabilità in solido dell’appaltante anche per gli infortuni nell’azienda appaltatrice. Invece è una normativa che esiste da anni, salvo alcune eccezioni, per altro ragionevoli, che con la vittoria del Sì sarebbero abolite. 🔗 Leggi su Formiche.net
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Ora vi spiego pure l'interpretazione di favore, del tutto plausibile ma sfornita di prove documentali inequivocabili, di chi sostiene che il passaggio di quel 31,05% sia avvenuto contestualmente alla escussione o in prossimità della stessa. Sfornita di prove inequi Tweet live su X
#Leclerc ha scelto deliberatamente di sacrificare la qualifica in ottica gara, assumendosi la responsabilità nel caso in cui domani ciò non pagasse. La scelta di non rischiare una P10 spiega invece la scelta di fare l'unico tentativo abbastanza presto nel Q3. Tweet live su X
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Fini: "Vi spiego la svolta storica. Dopo il voto, un partito unico"
ilgiornale.it scrive: Del resto Berlusconi ha chiarito che coloro che saranno eletti con il Pdl faranno parte di un unico gruppo parlamentare ... domani sarò impegnatissimo a spiegare al partito che cosa sta ...