Uccise la figlia di sei anni lanciandosi con lei dal nono piano assolta Giulia Lavatura | Incapace di intendere e di volere

Una tragedia sconvolgente scuote Ravenna: Giulia Lavatura, accusata di aver ucciso la propria figlia di sei anni, viene assolta per incapacità di intendere e di volere. Una sentenza che apre un dibattito profondo sulla salute mentale e la tutela dei soggetti fragili. La giustizia ha fatto il suo corso, ma le domande sulla prevenzione e il supporto rimangono ancora senza risposta.

È stata assolta per mancanza di imputabilità perché, come aveva precedentemente stabilito la perizia psichiatrica, era « incapace di intendere e di volere » quando uccise la figlia lanciandosi dal nono piano dell’appartamento in cui viveva a Ravenna. Dopo due ore di camera di consiglio, è arrivato mercoledì 4 giugno il verdetto della Corte di Assise della città romagnola nei confronti di Giulia Lavatura Truninger, la 41enne che la mattina dell’8 gennaio 2024 si era gettata dello stabile di via Dradi portando con sé in braccio la figlia Wendy e la barboncina Jessy. Dopo un volo di 28 metri circa, la 41enne era stata l’unica a sopravvivere, forse trattenuta nella caduta dalle impalcature che in quel periodo cingevano l’edificio. 🔗 Leggi su Open.online

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