Riarmo 16 Paesi Ue hanno chiesto l’attivazione della clausola per accedere a 150 miliardi di prestiti Ue | non c’è l’Italia
Mentre 16 Paesi dell'UE si uniscono per accedere a 150 miliardi di prestiti destinati al riarmo, l'Italia resta in disparte, sollevando interrogativi sul suo ruolo nella difesa comune. Questo assenteismo potrebbe riflettere una strategia più attenta e ponderata rispetto all'escalation militare europea. In un momento in cui la sicurezza è sempre più cruciale, cosa significa realmente non essere parte di questo grande progetto? Riflessioni che meritano attenzione.
Non c’è l’Italia tra i 16 Paesi membri dell’Unione europea che hanno richiesto l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale, passo propedeutico alla richiesta dei prestiti del programma Safe, destinati a finanziare gli investimenti nella difesa. Roma, che non si è mai opposta al mega progetto di riarmo europeo voluto con forza da Ursula von der Leyen, esplicita così, seppur non direttamente, la volontà di non creare ulteriore debito per investimenti nel campo della Difesa e della sicurezza. In tutto, sono sedici gli Stati dell’Unione ad aver richiesto l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it
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