La strategia della fame nazista e quella di Gaza
La storia ci insegna che le strategie di oppressione, come quella della fame imposta dal regime nazista e le recenti tensioni a Gaza, si basano su menzogne e sulla negazione dei diritti fondamentali. Questi cinquantotto anni di conflitto ci mostrano quanto la repressione abbia portato solo sofferenza e ingiustizia, spingendoci a chiederci: fino a quando continueremo a tollerare questa spirale di violenza? È ora di cercare soluzioni di pace durature, perché il futuro non può essere costruito sulla sofferenza.
“Cinquantotto anni di occupazione. Cinquantotto anni di una menzogna crudele e folle, i cui ideatori ci hanno preso tutto ciò che avevamo accettato di dare loro, e ora vogliono di più. Cinquantotto anni durante i quali ci siamo ripetuti che tenevamo i territori occupati perché ‘non c’è scelta’ e ‘per la sicurezza’. E di anno in anno la nostra sicurezza svaniva, diventando una barzelletta grottesca e spaventosamente gravosa”. Così su Haaretz Zehava Galon. “In qualche modo, anche adesso, anche dopo l’orribile massacro del 7 ottobre, dopo quasi due anni di questa guerra persa a Gaza, con attacchi terroristici quotidiani in Cisgiordania il riferimento è alle azioni dei coloni, vedi anche The Guardian ndr. 🔗 Leggi su It.insideover.com
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Bezalel Smotrich l’ha detto chiaramente: “una pita e un piatto di stufato, e questo è tutto”. È il limite razionato della pietà, la misura della vita concessa per continuare a distruggere. Dietro il linguaggio della sicurezza e della fermezza, si delinea una strategia ch Tweet live su X