Il ritorno di Alex Britti | Mi piace avere di nuovo l’attenzione degli altri – L’intervista

Alex Britti torna a farci vibrare con la sua musica, ricordando che il pop può essere un linguaggio universale e senza barriere. In un'epoca in cui l'autenticità è diventata un valore raro, lui si propone come esempio di passione e inclusività. Con la sua chitarra e il suo inconfondibile stile, ci invita a riscoprire il potere della musica, proprio mentre il mondo affronta nuove sfide culturalmente e socialmente complesse.

«Il pop è la musica meno razzista che c’è», questo è l’approccio scelto da Alex Britti fin dagli inizi. Nessuno snobismo, per lui che ha frequentato i salotti musicali più intellettuali, un approccio da innamorato della musica, del suono, a partire dalla propria chitarra, da quel blues con cui negli anni ’90 ha brillato in tutta Europa. L’approccio che gli permise poi di lanciarsi in un’avventura, quasi agli antipodi; quella del pop appunto, della canzonetta commerciale a cominciare dal tormentone del 1998, Solo una volta (o tutta la vita), che cambiò tutto, consegnandoci uno degli artisti più completi del panorama musicale italiano. 🔗 Leggi su Open.online

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