Il neuropsicologo Gabriele Zanardi | La dipendenza digitale non è solo questione di abitudine o di comportamento ma una vera e propria alterazione neurochimica
Nel mondo iperconnesso di oggi, lo smartphone è diventato un compagno inseparabile, ma quale prezzo stiamo pagando? Il neuropsicologo Gabriele Zanardi ci guida in un viaggio affascinante e inquietante, rivelando come la dipendenza digitale possa trasformarsi in un’alterazione neurochimica. Recenti casi, come quello di un adolescente a Torino, sollevano interrogativi: il nostro cervello può davvero reagire allo smartphone come a una sostanza stupefacente? Scopriamolo insieme!
Un adolescente ricoverato a Torino con «sintomi da astinenza» dopo che i genitori gli avevano tolto il cellulare. Ma davvero lo smartphone può agire sul cervello come una droga? Lo abbiamo chiesto a un esperto di neuroscienze. Ecco che cosa ci ha spiegato. 🔗 Leggi su Vanityfair.it
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