La forza della disobbedienza pannelliana dal codice della strada al decreto sicurezza

La disobbedienza civile ha sempre rappresentato un potente strumento di cambiamento. Torino, 11 marzo 1972: Roberto Cicciomessere, giovane leader radicale, brucia una cartolina di precetto in segno di protesta, segnando l’inizio di un movimento che continua a ispirare le nuove generazioni. Oggi, con il dibattito su libertà e sicurezza in costante evoluzione, ricordare questi gesti coraggiosi è fondamentale per comprendere il potere della voce individuale. Un invito alla riflessione!

Torino, 11 marzo 1972. Roberto Cicciomessere, 26 anni, Segretario del Partito Radicale per due anni consecutivi, in piazza Lagrange dà fuoco alla cartolina di precetto dopo un corteo. Viene arrestato e, pochi giorni dopo, condannato a tre mesi e tre giorni di carcere. Il 15 dicembre dello stesso anno entrerà in vigore la legge che disciplina l’obiezione di coscienza. La storia dei Radicali è costellata di gesti di disobbedienza. Emblematici gli arresti di Adele Faccio, Emma Bonino e Gianfranco Spadaccia, attivisti del Partito Radicale e del CISA (Centro Informazione Sterilizzazione e Aborto). Le loro azioni spinsero l’opinione pubblica a pretendere dalla politica risposte concrete. 🔗 Leggi su Linkiesta.it

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