L’interismo di Bergomi è stato stonato persino Inzaghi e Marotta sono stati più oggettivi di lui
L'Inter è un tema che appassiona e divide, ma quando anche le leggende come Bergomi perdono l'oggettività, il dibattito si infiamma. In un calcio in cui l'emozione spesso supera la ragione, non sorprende che persino Inzaghi e Marotta abbiano trovato il coraggio di esprimere critiche più sobrie. Questo episodio riflette un trend più ampio: la difficoltà di mantenere la lucidità in un contesto dove la passione prevale sulla logica. Chi avrà ragione
Nel corso del pontificato di Paolo VI, nella metà degli anni ’70, venne svolta una accurata ricerca sui “vizi e le virtù dei cattolici” nel mondo. Uno dei principali quotidiani francesi (credo Le Monde) commentò questa indagine titolando a tutta pagina: “Che bella cosa sarebbe il cattolicesimo se non ci fossero i cattolici”. Ascoltando i commenti di Bergomi, nel corso della telecronaca di Inter – Psg, mi viene da scrivere, parafrasando quel titolo, “Che bella cosa sarebbe vedere le partite di calcio senza inconcludenti telecronache tanto miopi quanto faziose”. 🔗 Leggi su Ilnapolista.it
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