Taxi Driver la verità sul sequel | sarebbe dovuto essere come un famosissimo videogioco
Immaginate un "Taxi Driver" in chiave videoludica, dove il cinismo di Travis Bickle si fonde con l'universo open-world di titoli come Grand Theft Auto. Un'idea audace, che testimonia come i confini tra cinema e gaming si stiano sempre più assottigliando. La visione di Scorsese e Schrader ha prevalso, ma questa storia ci ricorda quanto possa essere affascinante esplorare trame iconiche in forme nuove e interattive. Chi sa quali altre sorprese ci riserva
Che ci crediate o no, "Taxi Driver" avrebbe dovuto avere un sequel videoludico che avrebbe dovuto ricalcare la trama e le dinamiche di gameplay di questo titolo videoludico storico. Nel 2005 si tentò di trasformare Taxi Driver in un videogioco open-world in stile Grand Theft Auto, con Travis Bickle protagonista. Ma Martin Scorsese e Paul Schrader stroncarono l'idea sul nascere. Nonostante l'interesse di Robert De Niro, il progetto fu cancellato per evitare di banalizzare un'opera simbolo del disagio urbano e della psiche distorta. Taxi driver, il tassista armato che non ha mai premuto "Start" Tra le idee più surreali della storia videoludica spicca quella di trasformare Taxi Driver - capolavoro di Scorsese del 1976 - in un videogame sandbox in stile Grand Theft Auto. 🔗 Leggi su Movieplayer.it

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