L’imperativo è crederci Riti preparatori e tensione

In un clima di attesa palpabile, i tifosi spezzini non si limitano a fare il tifo: vivono il calcio come una vera e propria ritualità. Tra amuleti e percorsi scaramantici, l’emozione si mescola alla cabala, trasformando ogni partita in un evento quasi mistico. In un’epoca in cui il calcio è più di uno sport, queste tradizioni ci ricordano quanto sia potente il legame tra comunità e passione. E tu, quanto sei pronto a crederci?

Tra emotività e cabala, non sono pochi i supporter spezzini che vivono queste ore con rituali conclamati: stessi percorsi per recarsi al ‘Picco’, abiti portafortuna, amuleti vari. Tra i credenti c’è chi si affida ai patroni della città e del Golfo: San Giuseppe e San Venerio. E poi c’è chi, non reggendo la tensione, ha deciso addirittura di non guardare la partita delle Aquile a Cremona, imponendosi però di essere presente oggi al ‘Picco’ sfidando la sofferenza. È il caso del popolare Stefano Stefanini, che già nel 2006, in occasione della promozione dello Spezia in Serie B, andò a Padova ma non entrò allo stadio Euganeo, preferendo girare nel centro della città veneta. 🔗 Leggi su Lanazione.it

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Scrive lanazione.it: Stefanini, bianco doc, racconta quelle vigilie assolutamente da non cambiare. Un premio speciale a mister D’Angelo per il record di punti conquistati in serie B. .