Il minore è dispiaciuto per quello che ha fatto
L’incidente avvenuto a Campi Bisenzio riaccende il dibattito sulla violenza giovanile e le sue conseguenze. Il giovane coinvolto, pur provato e pentito, continua a vivere una vita "normale", un paradosso che mette in luce la fragilità della nostra società. Questo episodio ci invita a riflettere: come possiamo guidare i nostri ragazzi verso scelte più consapevoli? La responsabilità è di tutti noi.
"E’ provato, dispiaciuto per quello che è accaduto ma continua a fare una vita, per quanto possibile, normale". E’ in attesa di sviluppi il ragazzino di 17 anni che sabato scorso ha atterrato con un pugno un diciottenne di Campi Bisenzio, Giulio Tarducci, che poi è finito in coma per aver sbattuto la testa contro un gradino della scalinata che porta al giardino di palazzo Buonamici. Il giovane, assistito dall’avvocato Viola Assirelli, si è costituito in procura mercoledì dopo aver compreso la gravità della situazione. Di madre thailandese e padre italiano, il giovane frequenta una seconda classe dell’istituto Marconi. 🔗 Leggi su Lanazione.it

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