Maresciallo dell’Arma morì di stenti nel lager | ma non merita i danni

La tragedia del maresciallo Antonio Staffoni, morto di stenti in un lager nazista, riaccende il dibattito sul riconoscimento dei diritti dei prigionieri di guerra. Anche se gli italiani erano considerati "internati" dai tedeschi, la sua storia evidenzia le ingiustizie subite durante la Seconda Guerra Mondiale. Un caso che solleva interrogativi sui doveri della memoria e sulla necessità di giustizia per chi ha sofferto, anche a distanza di anni.

Gli italiani per i nazisti non avevano diritto allo status di “prigioniero di guerra”, ma quello inferiore di “internato”. Il maresciallo dei carabinieri bresciano Antonio Staffoni, morì a 44 anni denutrito e tra atroci sofferenze perché non curato dai tedeschi nel campo di Stargard in Prussia, oggi Polonia, nella primavera del ’44. Ma secondo il . L'Identità. 🔗 Leggi su Lidentita.it

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