Le persone sottoposte al Tso devono essere sentite dal giudice tutelare prima della convalida

Una svolta cruciale per i diritti dei pazienti: la Corte Costituzionale ha stabilito che chi è sottoposto a Trattamento Sanitario Obbligatorio deve poter esprimere la propria voce. Questo passo non solo tutela la dignità individuale, ma riflette un trend crescente verso il rispetto dei diritti umani in contesti sanitari. È un invito a riflettere su come la salute mentale venga gestita nel nostro Paese. La parola ai protagonisti!

La persona sottoposta al Trattamento sanitario obbligatorio ( Tso ) ha diritto di ricevere comunicazione del provvedimento che dispone il trattamento e di essere sentita dal giudice tutelare prima della convalida. Con la sentenza 762025 la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’ articolo 35 della legge numero 833 del 1978 che istituzione il Servizio sanitario nazionale nella parte in cui “non prevede che il provvedimento del sindaco che dispone il trattamento sanitario obbligatorio in condizioni di degenza ospedaliera sia comunicato alla persona sottoposta al trattamento; che la persona sia sentita dal giudice tutelare prima della convalida e che il relativo decreto di convalida sia a quest’ultima notificato”. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it

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