800 milioni di euro in armi al nemico | Belgrado accusata da Mosca di vendere di nascosto munizioni a Kiev
Belgrado sotto accusa: 800 milioni di euro in armi venduti segretamente a Kiev. Questa rivelazione svela un intrigo internazionale che si intreccia con le tensioni geopolitiche attuali. Mentre la guerra in Ucraina infiamma, il legame tra Serbia e Russia sembra incrinarsi, rivelando una dinamica inaspettata. È il momento di riflettere su come i confini delle alleanze si stiano ridisegnando nell'ombra. Un colpo di scena da non perdere!
Armi serbe in viaggio da un Paese all’altro, da un oceano all’altro. Approdo finale: Kiev. L’accusa porta la firma del servizio di intelligence estero: secondo gli agenti russi dell’Svr, l’industria pesante di Belgrado sta ancora fornendo armi all’Ucraina. Un colpo alla schiena dell’alleata Belgrado che ha sempre evitato di schierarsi contro Mosca, “un tentativo di pugnalare la Russia alle spalle”, hanno scritto gli 007 russi. Sette aziende della Difesa serba hanno inviato munizioni e razzi (a milioni) per armi leggere agli ucraini facendo ricorso a falsi dati d’utilizzo finale: “spedizioni che difficilmente possono essere definite umanitarie”, che “hanno il solo scopo evidente di uccidere e mutilare militari e civili russi” hanno scritto in un comunicato poi reso pubblico le spie russe. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it

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