‘Ndrangheta i narcos e il contatto al Colle per aggiustare un processo | È avvocato lavora al Quirinale
Un'indagine della Guardia di Finanza di Milano rivela un legame allarmante tra 'ndrangheta e istituzioni, svelando contatti al Quirinale pronti ad influenzare un processo. Tra fiumi di droga e denaro, affiora un intreccio preoccupante che coinvolge non solo trafficanti, ma anche figure legali di spicco, illuminando un quadro di corruzione e collusioni ai massimi livelli.
Dovevano aggiustare un processo grazie a un contatto che lavora al Quirinale. Fiumi di droga, denaro e rapporti istituzionali al massimo livello. Insomma, un quadro inedito quello tratteggiato dall’indagine del Gico-Goa della Guardia di Finanza di Milano. Non sono solo trafficanti di droga, ma un cartello i cui esponenti, se pur non accusati di reati di mafia, hanno riunito gli interessi delle cosche Alvaro, Pelle, Papalia. Ovvero Sinopoli, San Luca, Platì. Un triangolo di ‘ndrangheta allargato tra i più forti e influenti. Indagine andata a dama mesi fa e di cui ilfattoquotidiano.it aveva dato notizia per primo e che ha coinvolto un soggetto del calibro di Domenico Papalia, figlio di Antonio per anni reggente della ‘ ndrangheta nel nord Italia e in contatto con Giuseppe Pelle, indagato in questa inchiesta, che ha gestito affari e riciclaggio tra Italia e Germania. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it

© Ilfattoquotidiano.it - ‘Ndrangheta, i narcos e il contatto al Colle per aggiustare un processo: “È avvocato, lavora al Quirinale”
I killer reclutati dalla 'ndrangheta per la guerra di mafia - Mammasantissima
