Le penultime lettere di Mario Rui A Napoli-Cagliari ero nel gabbiotto di Conte

In "Le penultime lettere di Mario Rui", il calciatore racconta un profondo scambio epistolare con Luigi, evocando colori e ricordi di Napoli. Tra aneddoti legati al calcio e riflessioni personali, si fa strada un legame affettuoso che attraversa gioie e sfide, ponendo l'accento sull'importanza della famiglia e dell'identità in un mondo in continua evoluzione.

Le penultime lettere di Mario Rui n. 8 * Caro Luigi, grazie. Ho ricevuto le foto della tabaccheria più azzurra che mai, e grazie anche per il resto, niente è più azzurro di Materdei azzurra. Ma prima di parlare della gioia, della felicità, devo parlarti di tuo figlio. Sì, ancora lui. Finisce la partita e mi scrive se sono contento – figuriamoci, stavo saltando come un pazzo – e poi, tutto contrito, di scusarlo. In pratica, Pasquale, sostiene, che i vari messaggi negativi con cui ha inondato tutti noi servivano a scatenare l’effetto contrario. Secondo lui – ma vedi tu che dobbiamo fingere di credere – più scriveva pessime cose sul Napoli, più diceva che avrebbe perso e più sarebbe accaduto il contrario. 🔗 Leggi su Ilnapolista.it

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