La beata Salis patrona del campo largo o della selva oscura? Perché c’è il rischio autogol
Nelle elezioni comunali genovesi, la figura di Silvia Salis si staglia contro l'anonimato di Pietro Piciocchi, con una campagna marketing curata che punta a conquistare elettori disillusi. Tra luci e ombre, il rischio di un autogol è sempre presente nella lotta per la presidenza, rivelando un panorama politico dove le banalità si intrecciano e ci si confronta tra promesse e aspettative.
Delle due banalità in campo nelle elezioni comunali genovesi, uguali e contrapposte, vince quella meglio confezionata: rispetto all’incolore gregario Pietro Piciocchi, Silvia Salis ha potuto fruire delle luminarie iridescenti di un marketing in grado di abbagliare elettori disillusi e facilmente manipolabili o spregiudicati conversi allo spirito dei tempi (i vecchi militanti rosso antico, che nel voto ricercano conferme di appartenenza, come se ci fosse un filo di continuità tra il Pci e il Pd; i nuovi sinistri entristi, convinti che il massimo del progressismo sia essere cooptati nel salotto buono). 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it

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