La Venere sessista e la maternità depennata
Nell'odierna società, il dibattito sull'arte e la sua rappresentazione è acceso. La recente rimozione della "Venere dei Medici" a Berlino ha sollevato interrogativi sulla percezione del sesso e della maternità. L'articolo di Mara Gergolet, pubblicato sul Corriere del 25 maggio, esplora la controversia attorno a questa statua, considerata simbolo di sessismo, e la sua implicita esclusione dalla discussione culturale contemporanea.
Via quella Venere nuda: è sessista. Un singolare caso di rimozione di una statua a Berlino ci viene raccontato sul Corriere del 25 maggio da Mara Gergolet. Sei mesi fa era infatti misteriosamente sparita dall’ingresso dell’Ufficio federale per i servizi patrimoniali a Berlino la Venere dei Medici, copia bronzea del primo Settecento dell’originale custodito agli Uffizi e che si è scoperto poi essere stata depositata al museo Grassi di Lipsia. Perché? Perché in base alla legge sulle Pari opportunità, la scultura poteva essere percepita come “sessista”. Un caso eclatante di cancel culture a beneficio di quanti negano i guasti di questa pericolosa tendenza censoria in Europa e nell’intero Occidente. 🔗 Leggi su Liberoquotidiano.it
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