Controappello della difesa di Turetta | Non fu omicidio premeditato vanno riconosciute attenuanti
Il controappello della difesa di Turetta sostiene che l’omicidio di Giulia Cecchettin non fu premeditato, richiedendo il riconoscimento di attenuanti. Dopo l’appello della procura, che ha contestato la sentenza e chiesto aggravanti di crudeltà e stalking, anche gli avvocati di Turetta chiedono una revisione del verdetto di primo grado, aprendo un nuovo capitolo nel caso.
Dopo l’appello della procura che ha impugnato la sentenza chiedendo il riconoscimento delle aggravanti di crudeltà e stalking, anche i legali dell’assassino di Giulia Cecchettin chiedono di rivedere il verdetto di primo grado... 🔗 Leggi su Repubblica.it
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La Procura di Venezia ha impugnato la sentenza di primo grado riguardante l’omicidio di Giulia Cecchettin, condannando Filippo Turetta all’ergastolo, ritenendo che la violenza fosse stata caratterizzata da crudeltà e stalking, nonostante la Corte avesse escluso queste aggravanti.
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La difesa di Filippo Turetta ha presentato appello contro la condanna all'ergastolo stabilita dalla Corte d'assise di Venezia, evidenziando l'assenza di premeditazione e l'inesistenza di una decisione anticipata di uccidere Giulia Cecchettin.
Filippo Turetta, anche la difesa chiede l’appello: «Non aveva deciso di uccidere Giulia Cecchettin»
Anche la difesa di Filippo Turetta ha chiesto l’appello contro la sentenza di ergastolo emessa dalla Corte d’Assise di Venezia, che nel dicembre scorso ha condannato il 23enne di Torreglia per l’omicidio di Giulia Cecchettin avvenuto l’11 novembre 2023.
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