L’effetto Biennali sulla Versailles di Monza | Le stanze trasformate in centralino e sartoria
Nel 1927, Roberto Papini sollevò il quesito sulla funzione innovativa della Villa Reale di Monza, trasformata dall’effetto biennale in sede di centrale telefonica e sartoria. Questa storica metamorfosi invita a riflettere sul ruolo degli spazi artistici e sulla loro capacità di adattarsi alle esigenze del tempo, dando vita a un dibattito che, martedì alle 18 a Cuore..., promette di approfondire il rapporto tra storia, funzionalità e arte.
"La Villa Reale, edifizio artistico con un suo stile ben definito, è la cornice più adatta per ospitare quella che dovrebbe essere la mostra del nuovo stile?". Con questa domanda pungente posta nel 1927 dallo storico dell’arte Roberto Papini, si aprirà il dibattito che martedì alle 18 animerà Cuore (Centro studi, archivi e ricerca della Triennale). Un interrogativo che, a cento anni dalla II Biennale delle Arti decorative di Monza, resta ancora capace di accendere riflessioni sul difficile rapporto tra l’arte contemporanea e gli spazi storici che la ospitano. 🔗Leggi su Ilgiorno.it
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