Hurt Me Plenty – Recensione | Il culto della memoria FPS secondo Bitmap Books
"Hurt Me Plenty: Recensione del culto dei FPS secondo Bitmap Books esplora l'evoluzione e l'eredità dei giochi sparatutto tra il 2003 e il 2010. La prefazione di Harvey Smith, tra nostalgia e consapevolezza, evidenzia l'importanza di preservare il codice e il patrimonio di questo genere, offrendo uno sguardo profondo sulle icone e le innovazioni che hanno segnato un'epoca fondamentale del mondo videoludico.
Nella prefazione di Hurt Me Plenty: The Ultimate Guide to First-Person Shooters 2003–2010, firmata da Harvey Smith, c’è un momento in cui il tono nostalgico lascia spazio alla consapevolezza. Quando il prolifico director parla della perdita del codice sorgente di Deus Ex: Invisible War, Smith non vuole limitarsi a farne una banale questione tecnica, ma punta a un concetto più profondo: la fragilità della memoria videoludica. Ed è proprio qui che Bitmap Books affonda le proprie radici: nel tentativo, tanto preciso quanto appassionato, di sottrarre l’identità dei videogiochi all’oblio del tempo. 🔗Leggi su Game-experience.it
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