Scolasticidio in Palestina la punizione è culturale

Scolasticidio in Palestina, dove la punizione diventa cultura e strategia di oppressione. Ehab Abo Khair, portavoce di un’ultima università di Gaza, denuncia come la distruzione delle strutture educative sia un'escalation pianificata, non un incidente: un attacco sistematico volto a colpire il futuro e l’identità di un intero popolo, in un contesto di conflitto ormai entrato nel suo quarto decennio.

Non è un effetto collaterale. È il bersaglio. Lo dice Ehab Abo Khair, portavoce dell’ultima università rimasta in piedi a Gaza, prima che fosse occupata per 70 giorni e poi rasa al suolo dall’esercito israeliano. È il 17 gennaio 2025. Due giorni prima del cessate il fuoco. La distruzione sistematica delle scuole e delle università palestinesi non è un eccesso: è una dottrina. Secondo le Nazioni Unite, l’80% delle scuole di Gaza è stato distrutto. Tutte le undici università non esistono più. Hanno bruciato anche i libri. 🔗Leggi su Lanotiziagiornale.it

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