Riccardo Claris parla la sorella del tifoso atalantino ucciso | Mi prendo una pausa dal lavoro per ottenere giustizia
Riccardo Claris, la sorella del tifoso atalantino ucciso, si ferma dal lavoro per cercare giustizia. "È fondamentale per me", afferma, mentre esprime il suo dolore per la perdita del fratello, vittima di un atto di violenza inspiegabile. La sua testimonianza mette in luce il profondo impatto che la tragedia ha avuto sulla famiglia e la comunità.
Bergamo – "Per me avere giustizia è fondamentale, non potrò mai trovare una risposta al perché e per come un giovane ha impugnato un coltello e ammazzato mio fratello, non potrò mai farlo perché la risposta non c'è, non è umano ". Riccardo Claris, chi era l’ultrà della Atalanta ucciso a Bergamo: il calcio, la laurea in Economia e il lavoro a Milano Lo scrive Barbara Claris, sorella del 26enne tifoso dell'Atalanta ucciso a Bergamo nella notte tra sabato 3 e domenica 4 maggio scorsi dopo una lite tra tifosi, in una storia pubblicata sul profilo della sua attività, nella quale spiega di aver deciso di prendersi una pausa dal lavoro di tatuatrice per la necessità di affrontare le questioni legate all'omicidio. Claris ucciso a Bergamo: la verità del barista, il giallo di catene e bastoni prima della coltellata "La cosa che però posso fare – scrive la ragazza - è vivere tutti i prossimi mesi di indagini e il processo in presenza, cercare di fare giustizia e quando sarà il momento anche raccontare cosa significa vivere tutto quello che sto vivendo". 🔗Leggi su Ilgiorno.it

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