L’incompatibilità di Meloni con la nuova alleanza democratica europea
Giorgia Meloni si trova ai margini della nuova alleanza democratica europea, esclusa da eventi cruciali e umiliata dal suo status. Espulsa come un giocatore falloso, la leader italiana non ha potuto prendere parte né ai funerali di Francesco in San Pietro né al tragitto verso Kyjiv con altri leader. Un segno chiaro dell'incompatibilità con il nuovo contesto europeo.
Forse offesa, certo umiliata. Giorgia Meloni è ancora una volta out, fuori. Espulsa come un giocatore falloso, indegno di stare in campo. Anzi, in campo non è entrata proprio. Né nella Basilica di San Pietro il giorno dei funerali di Francesco, né sul treno che portava i leader democratici a Kyjiv. E nemmeno ieri a Tirana, al vertice della Comunità Politica Europea, dove a farle i salamelecchi è stato solo un patetico Edi Rama – giacca, cravatta e scarpe da ginnastica – ad accoglierla in ginocchio. Una scena da Terzo Mondo. Poi lei ha imbastito una chiacchiera a più voci con Volodymyr Zelensky, dopo aver allertato il Tg1 per immortalare una scena che non passerà alla storia; quindi ha fatto dei bilaterali, non tutti esattamente decisivi (certo Erdogan, ma anche Svizzera e Cipro). A vertice finito è cominciata la politica ed è finita lei, ormai incompatibile con le grandi democrazie europee guidate da Emmanuel Macron, Friedrich Merz e Keir Starmer, con il polacco Donald Tusk, e naturalmente Zelensky. 🔗Leggi su Linkiesta.it

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