Damiano David in versione solista convince davvero?

Se l’uscita del primo disco solista di Damiano David, già e ancora frontman dei Maneskin, ha sortito un effetto è certificare che il cantante romano ora ha anche un cognome e non è più semplicemente Damiano dei Maneskin. Una inezia, forse, che però sembra non essere affatto tale stando allo storytelling che impera intorno all’uscita di Funny little Fears, album che raccoglie 14 tracce atte a presentarci questo artista nuovo di zecca. Quattordici canzoni tra le quali ci sono i singoli Silverlines, Voices, Next Summer e Born With a Broken Heart. Storytelling, ma sempre di novità si tratta. Novità buona per costruirci su un ulteriore storytelling. Dai Maneskin all’avventura solista di Damiano, lo storytelling ha sempre dominato. Sin da quando la band romana, tocca sempre partire da lì, ha sfiorato la vittoria di X Factor – edizione numero 11, anno del Signore 2017 – superata in finale da Lorenzo Licitra, per non dire di quando poi si è portata a casa la doppietta vincente di Sanremo e all’Eurovision nel 2021, annus horribilis altrimenti per via della pandemia (il brano Beggin ha raggiunto incredibilmente il miliardo di streaming su Spotify pur non essendo mai stato lavorato con un singolo), lo storytelling ha avuto un peso fondamentale, quasi più della musica. 🔗Leggi su Lettera43.it

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